RAOUL VANEIGEM - Louis Scutenaire

RAOUL VANEIGEM

Louis Scutenaire

2005
pagg. 83

Il situazionista anarchico Vaneigem traccia un profilo biografico del ribelle Scutenaire, anarchico della lingua che, cavalcando il surrealismo, attraversa il '900.
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INTRODUZIONE

Louis Scutenaire (1905-1987) si laurea in legge alla Libera Università di Bruxelles nel 1924 ed esercita in campo penale dal 1931 al 1944, difendendo i delinquenti. Dopo la guerra, entra come funzionario al Ministero degli Interni dove rimane fino all’età della pensione, riuscendo a non perdere la sua vita guadagnandosela. In effetti, Scutenaire fondamentalmente non s’interessa che alla scrittura, soprattutto dal 1926, anno in cui scopre il surrealismo e in particolare Paul Nougé.

Collabora alle riviste surrealiste, pubblica la sua prima raccolta di poesie nel 1927. Incontra Magritte, Marcel Lecomte e Irène Hamoir, la poetessa che diventa sua moglie e che egli celebra a diverse riprese nella sua opera.
Spirito ribelle, rivoluzionario, violento, distruttore di tabù, sempre in rivolta contro la società carogna, trova nel gruppo surrealista di Bruxelles il luogo d’espressione delle sue pulsioni. Uno dei suoi mezzi d’azione è la scrittura automatica.
Membro dell’Association culturelle révolutionnaire (1933), collaboratore a Documents 34, guida poeticamente delle imprese anti-letterarie, utilizzando il collage e il plagio.
Nel maggio ’40, Scutenaire fugge con la sua compagna, con Magritte e con Ubac nel sud della Francia, a Carcassonne, dove ritrova dei grandi artisti ed intellettuali anch’essi in fuga. Redige allora una specie di diario di bordo, raccogliendo storielle, massime o dichiarazioni di simpatia per la banda Bonnot
e il comunismo: Gallimard pubblicherà il primo volume di Mes inscriptions (1945). Altri quattro volumi usciranno trent’anni dopo.

Deluso dal comunismo da cui molto si aspettava (1947), lo abbandona completamente e non risparmia Stalin.
Deluso dal surrealismo, a cui rimprovera l’aspetto commerciale e il fatto che sia diventato una scuola, se ne allontana alquanto. Se c’è un movimento che fa pensare all’industria zuccheriera, questo è proprio
il surrealismo: poco succo, molta polpa.
Oltre alle sue Inscriptions, Scutenaire scrive praticamente solo per le riviste. La sua opera passa inosservata finché, nel 1962, Fréderic Dard prende le sue difese e lo riabilita. Il Grand Prix spécial de l’Humour noir incoronerà nel 1985 l’impresa anti-letteraria di questo anarchico
della lingua.

Raoul Vaneigem, anarchico, figura di primo piano del Maggio francese, è stato membro dell’Internazionale Situazionista tra il 1961 e il 1970.
Autore di diversi libri, tra cui, in italiano, Trattato del saper vivere ad uso delle giovani generazioni, Avviso agli studenti, Banalità di base, Brindisi alla salute dei lavoratori rivoluzionari, Contributi alla lotta rivoluzionaria, Elogio della pigrizia affinata, Lettera di Stalin ai suoi figli riconciliati,
Il movimento del libero spirito, Niente è sacro, tutto si può dire, La scuola è vostra, Noi che desideriamo senza fine, Terrorismo o rivoluzione, Ai viventi sulla morte che li governa e sull’opportunità di disfarsene.

Andrea Chersi